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A te che avevi un gatto, indifferente il giorno
che son venuto a dirti domani non ritorno. A te che immaginavi, ad ogni mia parola, la vita di mia moglie, che forse è sola. E ti sforzavi di non ricordare quell'uomo che tornava soltanto per picchiare. Tua madre che aspettava, quando scappavi a letto, dicendo a tua sorella: "Vedrai che passa tutto, la vita è bella". A te che gli anni e gli occhi si mentono ogni sera, anche se negli specchi la vita è dura. A te che mi hai ascoltato, cercando di capire uno che parla al buio e non sa cosa dire. A te che mi hai truccato il mazzo delle carte, perché vincessi ancora da qualche parte. ........................................................ A te con i tuoi "forse" e la tua Valentina, che in fondo è solo il nome di una bambina. A te che non c'è un solo uomo a cui non hai creduto, amando il suo dolore, anche se si era addormentato. A te che nascondevi, ridendo, la paura che fosse solamente un'avventura. A te che mi dicevi: "Sai chi ho scopato ieri?" Per non farmi capire che ero nei tuoi pensieri. A te che mi hai contato i passi sulle scale e viene sempre il giorno che non si sale. A te nemmeno un sogno, nemmeno un'emozione. A te non ho lasciato che una brutta canzone. |
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